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Why Italian planning is worth studying
Paolo Scattoni
Associate Professor, Dipartimento Design, Tecnologia dell’Architettura, Territorio e Ambiente, Sapienza Università di Roma, Via Flaminia, 72 00196 Rome, Italy. Email: paolo.scattoni@uniroma1.it
Enzo Falco
PhD Student, Dipartimento Design, Tecnologia dell’Architettura, Territorio e Ambiente, Sapienza Università di Roma, Via Flaminia, 72 00196 Rome, Italy. Email: enzo.falco@uniroma1.it
Abstract: Italian planning seems to be underestimated outside Italy and the cause for this is unclear. There may be two possible explanations. On the one hand, it could be argued that Italian planning is ignored internationally as the consequence of a lack or of a small number of international articles about it published in international journals. On the other hand, it may be the perception that international scholars have of it, which in part depends on the articles published, but which means that there have been few attempts to spread knowledge concerning the practice of planning in Italy. This article provides a brief account of the development of Italian planning over time and seeks to emphasise the peculiarities of the discipline in Italy and to discuss what areas of study offer the best potentials for further studies either on a comparative basis with other countries or Italy focused.
Abstract (in Italian)
La pianificazione italiana sembra essere sottovalutata al di fuori dell’Italia e la causa di ciò non è chiara. Ci possono essere due possibili spiegazioni. Da un lato, si potrebbe sostenere che la pianificazione italiana sia ignorata a livello internazionale a causa della mancanza o del numero limitato di articoli internazionali pubblicati su riviste internazionali. Dall’altro lato, potrebbe essere la percezione che gli studiosi internazionali hanno di essa, che in parte dipende dagli articoli pubblicati, ma che implica che ci siano stati pochi tentativi di diffondere la conoscenza riguardo alla pratica della pianificazione in Italia. Questo articolo fornisce un breve resoconto dello sviluppo della pianificazione italiana nel tempo e cerca di sottolineare le peculiarità della disciplina in Italia e di discutere quali aree di studio offrano le migliori potenzialità per ulteriori studi, sia su base comparativa con altri paesi sia focalizzati sull’Italia.
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Equalisation and Compensation Mechanisms in the New Rome Urban Development Plan
Lorenzo Casini
Professor of Administrative Law, Dipartimento Design, Tecnologia dell’Architettura, Territorio e Ambiente, Sapienza, Università di Roma. Via Flaminia, 72 00196 Rome, Italy. Email: lorenzo.casini@uniroma1.it
Abstract: The adoption of equalisation and compensation mechanisms within the urban plan for Rome proved to be quite controversial. The regional law provides nearly no provisions for governing such planning tools, and the regulations set out by the plan introduce a somewhat complex system. The present paper, after a brief presentation of the history of land ownership and development within the city, will focus on the main features of equalisation and compensation practices which aim at governing the distribution of development rights among landowners and developers.
Abstract (in Italian)
L’adozione di meccanismi di perequazione e compensazione all’interno del piano urbanistico per Roma si è rivelata piuttosto controversa. La legge regionale fornisce pochissime disposizioni per regolamentare tali strumenti di pianificazione, e le normative stabilite dal piano introducono un sistema alquanto complesso. Il presente articolo, dopo una breve presentazione della storia della proprietà fondiaria e dello sviluppo all’interno della città, si concentrerà sulle principali caratteristiche delle pratiche di perequazione e compensazione, che mirano a regolare la distribuzione dei diritti di sviluppo tra proprietari terrieri e sviluppatori.
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World changing, climate changing, urban changing. Toward a new sustainable urban planning
Romano Fistola
Lecturer, Dipartimento di Ingegneria, Università del Sannio, Piazza Roma, 21 – 82100, Benevento, Italy. Email: rfistola@unisannio.it
Abstract: It is clear, as recently established scientifically, that global change is produced by man-made activities carried out on the planet. For a long time, experts have found anomalies and irrationally risky human actions as regards processes which are destroying environmental systems and their natural biotopes. Cities, where in a few years, about 75% of the global population is expected to live, represent one of the main entropic systems, in particular, because of the concentration of climate-altering activities. The attention given to subjects of “sustainable” development, participated urban planning, sustainable mobility and so on has been characterising investigations in the field of urban and regional sciences. It is now necessary to achieve a new “ethic” in urban planning in order to pass investigation to practice by codifying a new sustainable process in order to manage territorial transformations. This paper suggests an investigation into this process, defined as “eco-town planning”, pointing out the basic features and the systemic approach on which it is based. Finally, a case study is described, which has been carried out in a mid-size city in Italy: Benevento. An “off-grid” urban district, with no greenhouse gas emissions has been designed for the city new masterplan.
Abstract (in Italian)
: È ormai chiaro, come recentemente stabilito scientificamente, che il cambiamento globale è prodotto dalle attività antropiche svolte sul pianeta. Per lungo tempo, gli esperti hanno rilevato anomalie e azioni umane irrazionalmente rischiose nei confronti dei processi che stanno distruggendo i sistemi ambientali e i loro biotopi naturali. Le città, dove nei prossimi anni si prevede che vivrà circa il 75% della popolazione globale, rappresentano uno dei principali sistemi entropici, in particolare a causa della concentrazione di attività che alterano il clima. L’attenzione rivolta ai temi dello sviluppo “sostenibile”, della pianificazione urbana partecipata, della mobilità sostenibile e così via ha caratterizzato le indagini nel campo delle scienze urbane e regionali. È ora necessario raggiungere una nuova “etica” nella pianificazione urbana per passare dall’indagine alla pratica, codificando un nuovo processo sostenibile per gestire le trasformazioni territoriali. Questo articolo propone un’indagine su tale processo, definito come “pianificazione eco-urbana”, evidenziando le caratteristiche fondamentali e l’approccio sistemico su cui si basa. Infine, viene descritto un caso studio condotto in una città di medie dimensioni in Italia: Benevento. Un distretto urbano “off-grid”, con zero emissioni di gas serra, è stato progettato per il nuovo piano regolatore della città.
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Historical centres: changing definitions
Roberta Lazzarotti
Research Assistant, Dipartimento Design, Tecnologia dell’Architettura, Territorio e Ambiente, Sapienza Università di Roma. Via Flaminia, 72 00196 Rome, Italy. Email: rob.lazzaro@fastwebnet.it
Abstract: Since the end of the Second World War, the architectural and planning culture has been showing a fluctuating attention to the theme of historical centres and their enhancement. First of all this uneven progress explains the difficulty to reach a homogeneous definition and this is still lacking. During a long phase of this period, the historical parts of the town were considered as objects to be preserved in an integral way, as urban monuments. This is mostly due to the high symbolic value of these settlements, that represent fundamental landmarks. Identity building and empowerment of local communities are indispensable conditions for any development programme, especially in the case of centres or other historic environments at risk of abandonment. The progressive evolution of this concept brings awareness of the impossibility of separating – either in analytical or in planning terms historical centres from their urban and territorial contexts, which are linked by mutual, deep relationships. This article attempts to retrace the steps signaled by the publication of international documents and conventions, from the Charter of Gubbio (1960) to the Charter of Krakow and the European Landscape Convention (2000); they obviously represent particular points of view, not exhaustive of the richness of the positions in the debate, but extremely significant in terms of diffusion and consensus.
Abstract (in Italian)
Astratto: Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, la cultura architettonica e urbanistica ha mostrato un’attenzione altalenante al tema dei centri storici e alla loro valorizzazione. Questo progresso irregolare spiega innanzitutto la difficoltà di giungere a una definizione omogenea, che ancora manca. Durante una lunga fase di questo periodo, le parti storiche delle città sono state considerate come oggetti da preservare integralmente, come monumenti urbani. Ciò è dovuto principalmente al loro alto valore simbolico, che le rende punti di riferimento fondamentali. La costruzione dell’identità e il rafforzamento delle comunità locali sono condizioni indispensabili per qualsiasi programma di sviluppo, specialmente nel caso di centri o altri ambienti storici a rischio di abbandono. L’evoluzione progressiva di questo concetto porta alla consapevolezza dell’impossibilità di separare – né in termini analitici né di pianificazione – i centri storici dai loro contesti urbani e territoriali, con cui sono legati da profonde relazioni reciproche. Questo articolo tenta di ripercorrere le tappe segnate dalla pubblicazione di documenti e convenzioni internazionali, dalla Carta di Gubbio (1960) alla Carta di Cracovia e alla Convenzione Europea del Paesaggio (2000); essi rappresentano ovviamente punti di vista particolari, non esaustivi della ricchezza delle posizioni nel dibattito, ma estremamente significativi in termini di diffusione e consenso.
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A Place-Sustaining Framework for Local Urban Identity: an Introduction and History of Cittaslow
Susan Radstrom
Executive Director, NEW JOURNEY HOUSING, 312393 Portage Avenue Winnipeg, Manitoba, Canada R3B 3H6. Email: susanr@newjourneyhousing.com
Abstract: This article will provide an introduction and description of the Cittaslow organisation, its history, philosophy and policy. The organisation is reviewed through the lenses of placesustaining, localisation and the importance of identity. Much of this article is based upon research from 2004 and 2005, conducted by the author, in Europe (primarily Italy) and from the author’s homebase in Canada. The original intention was to analyse the case of Cittaslow, as it seeks to sustain the local sense of place and the identity inherent to each individual urban area.
Abstract (in Italian)
Questo articolo fornisce un’introduzione e una descrizione dell’organizzazione Cittaslow, della sua storia, filosofia e politica. L’organizzazione viene esaminata attraverso le lenti della sostenibilità dei luoghi, della localizzazione e dell’importanza dell’identità. Gran parte di questo articolo si basa su ricerche condotte dall’autore nel 2004 e 2005, principalmente in Europa (soprattutto in Italia) e dalla base dell’autore in Canada. L’intenzione originale era di analizzare il caso di Cittaslow, poiché cerca di preservare il senso locale del luogo e l’identità intrinseca a ogni singola area urbana.