
Doctoral Education in Planning and Urban Studies in Italy: what is it really for? Introduction and Editorial note.
Enzo Falco
Post-Doctoral Research Fellow. GSSI Cities, Gran Sasso Science Institute. Viale Francesco Crispi, 7 – L’Aquila, Italy. Email: enzo.falco@gssi.infn.it
Alessandro Rinaldi
PhD Candidate. Dpt. Planning Design and Technology of Architecture, Sapienza, University of Rome. Via Flaminia, 72 – Roma, Italy. Email: alessandro.rinaldi@uniroma1.it
Abstract: Data show the reduction of academic positions in Italy and invite to reconsider the role of PhD education and training as the highest level of university education. In fact, although PhDs seem to have a little advantage over Master’s level graduates in the job market, only about 10% find a job at universities. This suggests that changes in PhD programmes might be needed to match students’ needs and job market requirements. However, the opposite is also true with employers, either in the public or private sector, who should try to absorb more PhDs and use their skills and expertise. The aim of this special issue is to analyse PhD education in Italy with a focus on planning and urban studies programmes by emphasising the perspectives of PhD candidates and freshly awarded Doctors since they are generally neglected in reform processes. All authors who contributed to this special issue reflected on the same aim stressing different implications and perspectives. The topics investigated are: matching between students’ expectations and institutional goals, the international mobility of PhD candidates, experiences of international PhD students in Italy, and the evolution of two of the oldest PhD programmes in planning in Italy at Sapienza, Rome and Iuav, Venice.
Abstract (in Italian)
I dati mostrano una riduzione dei posti accademici in Italia e invitano a ripensare il ruolo della formazione dottorale come il livello più alto dell’istruzione universitaria. Infatti, sebbene i dottori di ricerca sembrino avere un leggero vantaggio rispetto ai laureati magistrali nel mercato del lavoro, solo circa il 10% trova impiego nelle università. Ciò suggerisce che i programmi di dottorato potrebbero necessitare di cambiamenti per rispondere meglio alle esigenze degli studenti e alle richieste del mercato. Tuttavia, è altrettanto vero che anche i datori di lavoro, sia nel settore pubblico che in quello privato, dovrebbero impegnarsi ad assorbire più dottori di ricerca e valorizzarne competenze e conoscenze. L’obiettivo di questo numero speciale è analizzare l’istruzione dottorale in Italia, con un focus sui programmi in pianificazione e studi urbani, enfatizzando il punto di vista dei dottorandi e dei neodottori, spesso trascurato nei processi di riforma. Tutti gli autori che hanno contribuito a questo numero speciale hanno riflettuto su questo obiettivo comune, evidenziando implicazioni e prospettive differenti. I temi indagati sono: la corrispondenza tra le aspettative degli studenti e gli obiettivi istituzionali, la mobilità internazionale dei dottorandi, le esperienze degli studenti internazionali di dottorato in Italia e l’evoluzione di due tra i più antichi programmi di dottorato in pianificazione in Italia, a Sapienza, Roma e allo Iuav di Venezia.
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The doctoral path in urban studies in Italy: between personal expectations and institutional goals
Grazia Di Giovanni
Ph.D. Researcher, Gran Sasso Science Institute. Viale F. Crispi 7 67100 L’Aquila. Email: grazia.digiovanni@gssi.infn.it
Cora Fontana
Ph.D. Researcher, Gran Sasso Science Institute. Viale F. Crispi 7 67100 L’Aquila. Email: cora.fontana@gssi.infn.it
Abstract: In the hybrid working contemporary landscape, the purpose of a doctoral programme should be the scientific and methodological training of multi-skilled and versatile researchers, not strictly orienting the students toward a specific academic or not academic career. This assumption seems particularly relevant for Ph.D. programmes focused on cities. In order to corroborate this thesis and to understand the opinions among Ph.D. candidates in Italy, a direct survey among doctoral students in urban studies (and interrelated branches of knowledge such as planning, urban geography and sociology) has been conducted. The survey investigates the differences and similarities between personal expectations and institutional goals, and what is the general approach of Ph.D. schools in Italy. The results show an enduring predominant interest of Ph.D. students towards academic careers, even if a shift can be observed in how Ph.D. education is perceived.
Abstract (in Italian)
Nel panorama contemporaneo del lavoro ibrido, l’obiettivo di un programma di dottorato dovrebbe essere la formazione scientifica e metodologica di ricercatori polivalenti e versatili, senza indirizzare rigidamente gli studenti verso una carriera accademica o non accademica specifica. Questa assunzione appare particolarmente rilevante per i programmi di dottorato incentrati sulle città. Per corroborare questa tesi e comprendere le opinioni dei dottorandi in Italia, è stata condotta un’indagine diretta tra studenti di dottorato in studi urbani (e in discipline affini come la pianificazione, la geografia urbana e la sociologia). L’indagine esplora le differenze e le similitudini tra le aspettative personali e gli obiettivi istituzionali, nonché quale sia l’approccio generale delle scuole di dottorato in Italia. I risultati mostrano un duraturo interesse prevalente dei dottorandi per le carriere accademiche, anche se si può osservare un cambiamento nella percezione dell’educazione dottorale.
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Italian PhD students abroad. Exploring the mobility of PhD students in urban studies
Marilena Prisco
PhD student, Dipartimento di Architettura – Università degli Studi di Napoli Federico II. via Toledo, 402 – 80134 Naples, Italy. Email: marilena.prisco@unina.it
Abstract: Global changings in higher education as well as the internationalisation of European education and research institutes have occurred during the last decades deeply affecting the Italian PhD system. The mobility of PhD students has become an important issue to take into account both for its impact on the evolution of the Italian academia and for the job market. The study presented here aims to have an insight into the consequences of the internationalisation process. It is based on a two-step data collection (a data enquiry and a survey) on PhD students of urban studies who were hosted by non-Italian universities during their doctoral course between 2002 and September 2015. According to data, PhD students of urban studies could represent a great potential for the internationalisation process of the Italian academia even though both doctoral students and institutions do not seem to be completely aware of this and to fully invest on it yet. Furthermore, the gathered data has shown that experience at a foreign university proves valuable for PhD candidates, who state they had thus improved or acquired considerable skills and opportunities. The study revealed also that part of PhDs who participated in the survey is currently in the research field, both in academia or in the public or private research sector.
Abstract (in Italian)
I cambiamenti globali nell’istruzione superiore, così come l’internazionalizzazione degli istituti europei di istruzione e ricerca, hanno avuto luogo negli ultimi decenni, influenzando profondamente il sistema del dottorato in Italia. La mobilità dei dottorandi è diventata una questione importante da considerare, sia per il suo impatto sull’evoluzione del mondo accademico italiano, sia per il mercato del lavoro. Lo studio qui presentato mira a offrire uno sguardo sulle conseguenze del processo di internazionalizzazione. Esso si basa su una raccolta dati in due fasi (una rilevazione e un’indagine) sui dottorandi in studi urbani che sono stati ospitati da università non italiane durante il loro percorso tra il 2002 e il settembre 2015. Secondo i dati, i dottorandi in studi urbani potrebbero rappresentare un grande potenziale per il processo di internazionalizzazione dell’accademia italiana, sebbene né gli studenti né le istituzioni sembrino ancora pienamente consapevoli di questo e disposti a investirvi a fondo. Inoltre, i dati raccolti hanno mostrato che l’esperienza presso un’università straniera risulta preziosa per i dottorandi, i quali affermano di aver così migliorato o acquisito competenze e opportunità significative. Lo studio ha anche rivelato che una parte dei dottori di ricerca che ha partecipato all’indagine lavora attualmente nel campo della ricerca, sia in ambito accademico, sia nel settore pubblico o privato della ricerca.
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The international PhD experience in urban studies in Italy
Joanne Ahern
Urban Studies PhD Researcher, Gran Sasso Science Institute. Viale Francesco Crispi 7, 67100, L’Aquila, Italy. Email: joanne.ahern@gssi.infn.it
David Gogishvili
Urban Studies PhD Researcher, Gran Sasso Science Institute. Viale Francesco Crispi 7, 67100, L’Aquila, Italy. Email: david.gogishvili@gssi.infn.it
Dicle Kizildere
Urban Studies PhD Researcher, Gran Sasso Science Institute. Viale Francesco Crispi 7, 67100, L’Aquila, Italy. Email: dicle.kizildere@gssi.infn.it
Keywords: PhD, Doctoral Education, International Students, Internationalization, Urban Studies, Italy
Abstract: Internationalization in graduate education has created diverse trends in different regions. Higher mobility of international students and increased variety of university programmes on offer has resulted in new challenges for the management of Italian university doctoral programmes. A reflection of the experiences of PhD students is useful at this time as they are the ones that this system will affect most and who will shape its future. This paper discusses the internationalization of PhD programmes focusing on urban studies and draws a general picture of the current state of PhD education in Italy for non-Italian students by examining their motives, expectations, programme environment, infrastructure and quality of teaching. With this aim in mind, we distributed a questionnaire to foreign students who studied or are currently pursuing a PhD in urban studies in Italy and also conducted a focus group with a group of foreign students attending a PhD programme in urban studies. We thus present a partial reflection on the current situation of doctoral education in Italy.
Abstract (in Italian)
L’internazionalizzazione dell’istruzione post-laurea ha generato tendenze diverse in differenti aree del mondo. Una maggiore mobilità degli studenti internazionali e l’aumento dell’offerta di programmi universitari hanno posto nuove sfide per la gestione dei programmi di dottorato nelle università italiane. Una riflessione sulle esperienze dei dottorandi risulta utile in questo momento, poiché sono proprio loro i più direttamente coinvolti da questo sistema e coloro che ne plasmeranno il futuro. Questo articolo discute l’internazionalizzazione dei programmi di dottorato con un focus sugli studi urbani e delinea un quadro generale dell’attuale situazione della formazione dottorale in Italia per gli studenti non italiani, esaminandone le motivazioni, le aspettative, l’ambiente del programma, le infrastrutture e la qualità dell’insegnamento. Con questo obiettivo, è stato distribuito un questionario a studenti stranieri che hanno svolto o stanno svolgendo un dottorato in studi urbani in Italia, ed è stato realizzato un focus group con un gruppo di studenti stranieri iscritti a un programma di dottorato in studi urbani. Si propone così una riflessione parziale sull’attuale situazione della formazione dottorale in Italia.
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The multidisciplinary PhD course: A history and a way forward
Ruba Saleh
PhD, Independent Researcher. Email: rubasalehamato@gmail.com
Abstract: This paper attempts to trace the last three decades of the PhD in Regional Planning and Public Policies (RPPP) at Iuav, Venice. The programme started in 1985; fifteen years after Giovanni Astengo established an undergraduate course in urban planning at the Iuav Venice University of Architecture. Astengo was a leading authority on urban planning in the twentieth century, and the founder of the first graduate urban planning program in Italy. On the national level he was a vigorously active urban planner, who contributed both to the drafting of several Italian laws concerning the protection of the territory and landscape, and a number of far-reaching plans. Astengo was the honorary president of the Italian National Institute of Planning (INU) from 1986 to 1990. He also re-founded the magazine Urbanistica, the magazine of the INU in 1949 and directed it for almost three decades. Another significant pioneer, Pierluigi Crosta, who coordinated the course for two decades, was, and still is, a leader in the theory and development of the discipline. Professor Crosta had a clear vision which he communicated to his students. In 2010, Crosta retired and many changes came about. A new coordinator was appointed with a new teaching plan. This paper has two objectives. First of all, it will aim to trace the contributions of Crosta to development of the subject at national level. Secondly, it will try to reflect the viewpoints of some of the PhD candidates who experienced the transition after Crosta, as a way to improve the methodology and organizational structure. Finally, it will speculate on the possibility of establishing a research centre at Iuav for the advancement of studies on contemporary cities.
Abstract (in Italian)
Questo articolo tenta di ripercorrere gli ultimi trent’anni del dottorato in Pianificazione Territoriale e Politiche Pubbliche (RPPP) presso lo Iuav di Venezia. Il programma è iniziato nel 1985, quindici anni dopo che Giovanni Astengo aveva istituito un corso di laurea in urbanistica all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Astengo fu una delle maggiori autorità nel campo della pianificazione urbanistica del ventesimo secolo, nonché fondatore del primo programma di laurea specialistica in urbanistica in Italia. A livello nazionale, fu un urbanista estremamente attivo, contribuendo sia alla redazione di numerose leggi italiane sulla protezione del territorio e del paesaggio, sia alla stesura di piani di ampio respiro. Fu presidente onorario dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) dal 1986 al 1990. Inoltre, rifondò nel 1949 la rivista Urbanistica, organo dell’INU, e la diresse per quasi trent’anni. Un altro pioniere significativo, Pierluigi Crosta, che coordinò il corso per due decenni, è stato – e continua ad essere – un punto di riferimento nello sviluppo teorico e pratico della disciplina. Il professor Crosta possedeva una visione chiara, che seppe trasmettere ai suoi studenti. Nel 2010, con il suo pensionamento, si avviarono molti cambiamenti: fu nominato un nuovo coordinatore e venne introdotto un nuovo piano didattico. Questo articolo ha due obiettivi principali. In primo luogo, intende ricostruire i contributi di Crosta allo sviluppo della disciplina a livello nazionale. In secondo luogo, vuole restituire i punti di vista di alcuni dottorandi che hanno vissuto la transizione dopo Crosta, come spunto per migliorare la metodologia e la struttura organizzativa del corso. Infine, si propone una riflessione sulla possibilità di istituire presso lo Iuav un centro di ricerca per l’avanzamento degli studi sulla città contemporanea.