
Technology for Democracy in Smart City Planning
Paolo De Pascali
Associate Professor. Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura Sapienza Università di Roma. Via Flaminia, 72 00196 Rome, Italy. Email: paolo.depascali@uniroma1.it
Abstract: In recent history the relationship between technology and urban planning has been variously taken into account (and possibly also undervalued), but lately it has come into focus with the maturation of the concept of the Smart City. Building on an analysis of documents dealing with the issue and current experiences, this paper tries to determine which opportunity factors the new technologies are offering for the improvement of urban planning. In particular it considers how these technologies are being integrated into the processes of participatory planning thus supporting the development of direct democracy. The resulting complex framework suggests four main fields of application where the new technologies can contribute to addressing contents and governance of the plan for an urban organisation that enhances virtuous behaviours and steers the town’s residents towards adopting them.
Abstract (in Italian)
Nella storia recente, il rapporto tra tecnologia e pianificazione urbana è stato affrontato in modi diversi (e forse anche sottovalutato), ma negli ultimi tempi è tornato al centro dell’attenzione con la maturazione del concetto di Smart City. A partire dall’analisi di documenti dedicati al tema e di esperienze attuali, questo contributo cerca di individuare quali fattori di opportunità le nuove tecnologie stiano offrendo per il miglioramento della pianificazione urbana. In particolare, viene considerato come tali tecnologie vengano integrate nei processi di pianificazione partecipata, sostenendo così lo sviluppo della democrazia diretta. Il quadro complesso che ne emerge suggerisce quattro principali ambiti di applicazione in cui le nuove tecnologie possono contribuire ad affrontare i contenuti e la governance del piano per un’organizzazione urbana capace di valorizzare comportamenti virtuosi e orientare i cittadini verso la loro adozione.
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The Products of Research on Spatial Planning and Urban Development. An inquiry into the recent Italian planning literature
Bruno Zanon
Associate Professor, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica – Università degli Studi di Trento, Via Mesiano, 77 38123 Trento, Italy. Email: bruno.zanon@unitn.it
Abstract: In Italy, recent University reforms, a research quality assessment exercise, and the selection of academics by means of innovative procedures are all accelerating the discussion on the specificity of research on spatial planning and urban design. One first step was a discussion on the quality of the journals in which planners and urban designers customarily publish, but there is an urgent need for a more general debate on what kind of research is expected to be developed, and what ‘research products’ must be delivered. This also relates to the structure itself of the discipline (such as its focus, and the specific methods used), the way academics are trained (Ph.D. programmes, in particular), how they participate in the national and international debate, as well as how they are selected, the way research is supported financially, and finally, the connections between scholarship and practical (including professional) activities. Following a review of the international debate on which an analytical framework has been developed, this paper analyses what is considered by Italian academia to be ‘research product’, on the basis of articles published in key Italian journals. The goal is not to pass judgment on each contribution, but to develop a classification of content, methods and results of what is put forward as – or should be – the product of research.
Abstract (in Italian)
In Italia, le recenti riforme universitarie, l’esercizio di valutazione della qualità della ricerca e la selezione degli accademici attraverso procedure innovative stanno accelerando il dibattito sulla specificità della ricerca in pianificazione spaziale e progettazione urbana. Un primo passo è stato il confronto sulla qualità delle riviste in cui urbanisti e progettisti urbani pubblicano abitualmente, ma vi è un urgente bisogno di un dibattito più ampio su quale tipo di ricerca ci si aspetti venga sviluppata e quali ‘prodotti della ricerca’ debbano essere consegnati. Ciò riguarda anche la struttura stessa della disciplina (come il suo focus e i metodi specifici utilizzati), le modalità di formazione degli accademici (in particolare i programmi di dottorato), la loro partecipazione al dibattito nazionale e internazionale, nonché le modalità di selezione, il modo in cui la ricerca è finanziata e, infine, le connessioni tra la produzione scientifica e le attività pratiche (comprese quelle professionali). A partire da una rassegna del dibattito internazionale, sulla base della quale è stato sviluppato un quadro analitico, questo articolo analizza ciò che viene considerato dalla comunità accademica italiana come ‘prodotto della ricerca’, sulla base degli articoli pubblicati in alcune riviste italiane di riferimento. L’obiettivo non è giudicare i singoli contributi, ma sviluppare una classificazione dei contenuti, dei metodi e dei risultati di ciò che viene proposto come – o dovrebbe essere – prodotto della ricerca.
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Processes of Urban and Rural Development: a Comparative Analysis of Europe and China
Andrea Raffaele Neri
Lecturer in Urban Planning and Management, Ethiopian Institute of Technology, Mekelle University, Department of Architecture and Urban Planning, Ethiopia
Abstract: China, in its construction fever, has imported from Europe a great range of architectural and design features. The planning systems of China and of most European countries are based on functional zoning, allowing meaningful comparison. Nonetheless, the process and goals of spatial planning differ markedly and China largely ignores the distinctive progress achieved in the field in Europe. Across Europe, the model of planning is undergoing important transformations in the last decades, gradually making decisions concerning land-use more participated, flexible and sustainable, and safeguarding the rural dimension. In contrast, the planning system of China is primarily focused on promoting urban GDP growth and is still based on a top-down approach. The inclusion of some key elements of European planning into the Chinese system, with particular reference to laws establishing national standards and comprehensive environmental protection, would benefit China by reducing the internal inequalities between cities and countryside and safeguarding its natural assets.
Abstract (in Italian)
La Cina, nella sua febbre edilizia, ha importato dall’Europa un’ampia gamma di elementi architettonici e di design. I sistemi di pianificazione della Cina e della maggior parte dei paesi europei si basano sulla zonizzazione funzionale, permettendo confronti significativi. Tuttavia, i processi e gli obiettivi della pianificazione spaziale differiscono in modo marcato, e la Cina ignora in larga misura i progressi distintivi raggiunti in questo campo in Europa. In tutta Europa, il modello di pianificazione sta subendo importanti trasformazioni negli ultimi decenni, rendendo gradualmente le decisioni sull’uso del suolo più partecipate, flessibili e sostenibili, e tutelando la dimensione rurale. Al contrario, il sistema di pianificazione cinese è incentrato principalmente sulla promozione della crescita del PIL urbano ed è ancora basato su un approccio top-down. L’inclusione di alcuni elementi chiave della pianificazione europea nel sistema cinese, con particolare riferimento alle leggi che stabiliscono standard nazionali e una protezione ambientale complessiva, apporterebbe benefici alla Cina riducendo le disuguaglianze interne tra città e campagna e salvaguardando le sue risorse naturali.
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Is there need for Strategic Environmental Assessment to improve the quality of planning decisions? A study of the early stages of SEA in the Lazio and Veneto Regions
Alessandro Rinaldi
PhD Student, Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura Sapienza Università di Roma, Via Flaminia, 72 00196 Rome, Italy. Email: alessandro.rinaldi@uniroma1.it
Abstract: Decision making and Strategic Environmental Assessment (SEA) processes. The screening phase of EA has been explored very little even though it represents the starting point of decision making about SEA. Activities in the Lazio and Veneto regions were investigated and evaluated. This study highlighted that generally neither Lazio nor Veneto subjected their plans and programmes to SEA. This tendency is also confirmed in cases where many critical elements exist and also when some relevant institutional opinions have certified the need for evaluation. The results reveal that, in this way, Strategic Environmental Assessment appears as a planning tool which is considered marginal for sustainable development aims.
Abstract (in Italian)
Processi decisionali e di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). La fase di screening della VAS è stata esplorata molto poco, anche se rappresenta il punto di partenza del processo decisionale riguardante la VAS. Le attività nelle regioni Lazio e Veneto sono state indagate e valutate. Questo studio ha evidenziato che, in generale, né il Lazio né il Veneto hanno sottoposto i propri piani e programmi alla VAS. Questa tendenza è confermata anche nei casi in cui esistono molti elementi critici e quando alcune opinioni istituzionali rilevanti hanno certificato la necessità della valutazione. I risultati rivelano che, in questo modo, la Valutazione Ambientale Strategica appare come uno strumento di pianificazione considerato marginale rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile.
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A new dimension in urban planning: the Big Data as a source for shared indicators of discomfort
Paolo Scattoni
Associate Professor, Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura Sapienza Università di Roma, Via Flaminia, 72 00196 Rome, Italy. Email: paolo.scattoni@uniroma1.it
Roberta Lazzarotti
Master ACT Lecturer, Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura Sapienza Università di Roma, Italy
Marco Lombardi
MA Student, Sapienza Università di Roma, Italy
Andrea Raffaele Neri
Lecturer in Urban Planning and Management, Ethiopian Institute of Technology, Mekelle University, Department of Architecture and Urban Planning, Ethiopia
Roberto Turi
Research Fellow, Italia Lavoro
Jesus A. Zambrano Verratti
MSc Student, Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura Sapienza Università di Roma, Italy
Abstract: Local communities in highlighting their problems, needs and hopes, often in the form of organized group discussions and fora. The enormous amount of information currently available, Big Data, is already used for business purposes in the private sector, but has never been truly available to decision makers who operate in urban planning and would represent an invaluable help for those communities that undertake the path of selfconstruction of their Community Strategic Frameworks. This paper elaborates methodological and operational proposals to identify sequences of words and common occurrences in sets of documents that would help understanding the problems of the communities on a geographically-located basis, creating the search engine “Social Debate” and devising new indicators for indices of disadvantage. Such tool could drastically change the perspective of public participation and planning practice and improve the quality of local public policies and decision making processes.
Abstract (in Italian)
Le comunità locali nell’evidenziare i propri problemi, bisogni e speranze, spesso sotto forma di discussioni di gruppo organizzate e forum. L’enorme quantità di informazioni oggi disponibili, i Big Data, è già utilizzata per fini commerciali nel settore privato, ma non è mai stata realmente accessibile ai decisori che operano nella pianificazione urbana e che rappresenterebbe un aiuto inestimabile per quelle comunità che intraprendono il percorso dell’autocostruzione dei propri Quadri Strategici di Comunità. Questo articolo elabora proposte metodologiche e operative per identificare sequenze di parole e ricorrenze comuni in insiemi di documenti che possano aiutare a comprendere i problemi delle comunità su base geograficamente localizzata, creando il motore di ricerca “Social Debate” e ideando nuovi indicatori per indici di svantaggio. Uno strumento di questo tipo potrebbe cambiare radicalmente la prospettiva della partecipazione pubblica e della pratica di pianificazione, migliorando la qualità delle politiche pubbliche locali e dei processi decisionali.
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An Indicatorbased Approach to Measuring Regeneration of Historic Cities
Alessia Ferretti
Research Associate. Dipartimento Patrimonio Architettonico e Urbanistico (PAU) Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Email: alessia.ferretti@gmail.com
Abstract: Historic towns and cities are a distinctive element of Italian settlements. Despite their strategic role in structuring the Italian territorial framework, over the last few years they have been troubled by widespread abandonment and decay. While a major transition from preservation to regeneration policies has taken place, it has become evident that a crucial aspect is the evaluation of achieved goals and final success. Against this background, the main purpose of this study is to highlight the need to provide a crosscutting and fully accessible set of indicators for measuring regeneration strategies for historic towns, and to develop a methodological proposal helping local authorities in assessing the effectiveness of their development strategies and supporting the possible rescheduling of interventions while raising the interest about the use of indicators. An operational tool – the Set of Indicators for historic cities – is proposed based on the analysis and the selection of indicators adopted internationally. The conceptual structuring of indicators is explored with a discussion of the selection process and the definition of a scoring framework. The casestudy analysis is also reported – indicators being applied to Toscana and Sardegna to test the extent and the validity of the proposed indicators. Conclusions are drawn concerning potential benefits and the applicability of the set of Indicators for historic towns.
Abstract (in Italian)
I centri storici e le città storiche rappresentano un elemento distintivo dell’insediamento italiano. Nonostante il loro ruolo strategico nella strutturazione del quadro territoriale nazionale, negli ultimi anni sono stati colpiti da fenomeni diffusi di abbandono e degrado. Sebbene si sia verificata una transizione importante dalle politiche di conservazione a quelle di rigenerazione, è emerso con chiarezza quanto sia cruciale la valutazione degli obiettivi raggiunti e del successo finale. In questo contesto, lo scopo principale dello studio è mettere in evidenza la necessità di disporre di un set di indicatori trasversale e pienamente accessibile per misurare le strategie di rigenerazione dei centri storici, e di elaborare una proposta metodologica che aiuti le autorità locali a valutare l’efficacia delle loro strategie di sviluppo, sostenendo un’eventuale riprogrammazione degli interventi e accrescendo l’interesse verso l’uso degli indicatori. Viene proposto uno strumento operativo – il Set di Indicatori per le città storiche – basato sull’analisi e sulla selezione di indicatori adottati a livello internazionale. La strutturazione concettuale degli indicatori viene approfondita attraverso una discussione sul processo di selezione e sulla definizione del quadro di punteggio. Viene inoltre presentata un’analisi di casi studio – con l’applicazione degli indicatori in Toscana e in Sardegna per testarne portata e validità. Le conclusioni riguardano i potenziali benefici e l’applicabilità del Set di Indicatori per i centri storici.